committenti: privati
progetto: Architrend / Architecture
diret. dei lavori: arch.tti G. Manganello / C. Tumino
luogo: Favara (Agrigento)
lavabo: Acquagrande, design G. Cappellini – R. Palomba 1997
sanitari: App Go Clean, Flaminia design lab
superfici: Quarzite Bronze, Misto doghe / Dehor
vasche: Geo incasso, Muse
Il complesso ricettivo in oggetto è ubicato a Favara nel pieno centro storico della città. Esso rientra all’interno di una serie di interventi di rigenerazione urbana innescati dal successo ottenuto dalla creazione del “Farm Cultural Park”. Inoltre la vicinanza con lo straordinario patrimonio monumentale e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, dichiarata nel 1997 dall’Unesco “patrimonio mondiale dell’umanità”, ne fanno un punto nevralgico per il turismo.
Il rapporto dialettico tra il riuso-restauro del fabbricato storico e la creazione di innesti contemporanei sulla facciata esistente costituisce il tema dominante di questo progetto.
L’intervento progettuale si configura come una proposta che oscilla tra “tradizione” e “modernità”, tramite la conservazione delle parti autentiche dell’edificio in modo da mantenerne inalterate le caratteristiche originarie, e l’utilizzo di materiali contemporanei, come la lamiera di acciaio per gli elementi aggettanti sulla facciata, di forte impatto architettonico. La facciata sulla corte interna è caratterizzata dal nuovo corpo scala in cemento armato a vista. Gli ambienti delle 20 camere previste al primo e al secondo livello, vengono fortemente caratterizzati dalla presenza del solaio con travi di legno lamellari a vista e lamiera grezza come intradosso. L’intervento progettuale prevede inoltre la demolizione dell’ultimo livello, e la costruzione di un padiglione, destinato a suite, lounge bar e veranda con saletta ristorante. Da questo padiglione con ampie pareti vetrate e dalle due terrazze, si ha una vista suggestiva della Chiesa Madre e del Castello. L’intervento progettuale si pone come proprio fine quello di Conservare l’autentico e aggiungere, tenendolo distinto, il Contemporaneo, ai fini del riuso, per far rivivere il contenitore storico. Un progetto quindi che crea un legame tra la storia antica dell’edificio, il suo presente e il suo futuro.